Perché il divieto sugli scambi cinesi non è utile per il governo
Il mese scorso, il governo cinese, la Banca popolare cinese (PBoC) e le autorità locali di regolamentazione finanziaria hanno imposto un divieto nazionale per i scambi di crypto. Di conseguenza, il prezzo del bitcoin è sceso intorno a $ 3.000 e il mercato della crittografia ha subito una grande correzione.In questo contesto, il mercato globale di scambi si è trasferito nei mercati vicini come il Giappone e la Corea del Sud dove sono stati registrati la maggior parte dei volumi di negoziazione. Il governo giapponese a differenza della Cina sta cercando di regolamentare il mercato delle criptovalute e blockchain nei giorni scorsi ha ufficialmente approvato le licenze per 11 exchange di criptovalute, fornendo un ecosistema efficiente e ben regolamentato per i commercianti cinesi.
Di conseguenza, il prezzo del bitcoin si è ripreso e rimasto al di sopra del margine di $ 4.000. Ma il divieto del governo cinese sugli scambi di crittografia ha anche portato ad un aumento dei volumi di negoziazione di mercati over-the-counter (OTC) e piattaforme di trading peer-to-peer come LocalBitcoins. Per il governo cinese, tale tendenza è una grande preoccupazione per quanto riguarda le politiche KYC (identificazione) e AML (antiriciclaggio), poiché i commercianti sono ora in grado di scambiare ciptovalute e di scambiare lo yuan cinese senza il controllo e il coinvolgimento delle autorità cinesi.
In precedenza invece, quando le piattaforme tradizionali di negoziazione di criptovalute cinesi come BTCC, OKCoin e Huobi erano operative, la grande maggioranza delle operazioni di crittografia era sorvegliata dal PBoC attraverso i sistemi KYC e AML adottati dalle imprese all'interno del mercato cinese di scambio criptato. Oggi non è possibile che il governo cinese controlli i commercianti di cryptocurrency perché stanno operando in mercati fuori dalla portata delle autorità locali.
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